Mostra in occasione di Jazz’Inn 23 / Destinazioni, Motivazioni. Racconto per immagini del Catenaccio e della Festa di Sant’Antonio. Omaggio in bianco e nero alla cultura delle tradizioni e al folklore di Scanno, il Borgo dei Fotografi (Mario Giacomelli, Henri Cartier-Bresson, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna), meravigliosa perla incastonata nella Valle del Sagittario.
Il fil rouge che unisce le fotografie in mostra è la donna di Scanno, sempre nel suo abito tradizionale, declinato in varie forme secondo i momenti di vita e i riti del calendario tradizionale e folklorico.
Il Catenaccio – Ju Catenacce di Scanno. Rievocazione storica del corteo nuziale che accompagna la sposa prima in chiesa e, dopo, nella casa dello sposo novello. Il Catenaccio trae origine dalle consuetudini nuziali, ma anche da un poemetto del 1706 dello scrittore scannese Romualdo Parente che narra dei riti e delle tradizioni relative al matrimonio nell’Italia meridionale: “Zu matremonio azz’uso”. Visto dall’alto sembra realmente un catenaccio che lega le coppie al territorio e viceversa, in una sorta di danza continua a-storica, immutabile. Questa catena nuziale lega in modo paradossale la sua forma fluida alla rigida struttura di tradizioni e riti che la sostiene.
Festa di S. Antonio. In passato il giorno della festa del Santo corrispondeva al definitivo rientro dai pascoli di Puglia delle greggi. Era il tempo in cui la comune risorsa dei borghi di montagna era la pastorizia e questa festa era per tutti motivo di gioia e di ringraziamento per il ritorno, quindi la più attesa. Scanno conserva ancora oggi fortemente la memoria del passato e questa festa mantiene bellezza e festosità con la caratteristica “Processione dei muli e delle travi”, corteo di muli e cavalli che attraversa, nel pomeriggio, le strade trascinando lunghi tronchi di legna, con i baschi carichi di rami, mentre le donne seguono portando ceste ricolme di pagnottelle. Da tempo i muli e i cavalli sono affiancati dai trattori che oggi, contemporanei strumenti di lavoro dell’uomo, fanno le veci degli antichi buoi trascinando le enormi travi offerte fino alla Chiesa di Sant’Antonio. Ad attenderli i frati, che accolgono il dono della legna e impartiscono la benedizione. La processione della statua del Santo per le vie del paese conclude la festa.
“Ho rivisitato il Tevere attraverso l’obiettivo di Gabriele Basilico è un viaggio che affonda le radici nella memoria di Roma. Per il Fotografia Festival di Roma Basilico fu incaricato di esplorare la capitale e scoprì una prospettiva che lo affascinava da tempo, raccontare Roma dal fiume. Le sue immagini rivelano un lato inedito della città, con il Tevere protagonista”. Gilberto Maltinti per Open House Roma 2025 presenta il suo lavoro ROMA 2025, confrontandosi con il capolavoro di Gabriele Basilico ROMA 2007.
Il World Press Photo 2025 celebra il suo 70º anniversario con una selezione di immagini che raccontano le crisi globali attraverso l’obiettivo di fotoreporter provenienti da tutto il mondo. Quest’anno, la competizione ha ricevuto oltre 59.000 fotografie da 3.778 fotografi di 141 paesi, evidenziando temi come conflitti armati, migrazioni e cambiamenti climatici.
La vincitrice del World Press Photo 2025 è la fotografa palestinese Samar Abu Elouf.
DESIGN, FOTOGRAFIA, INCLUSIONE, PITTURA, URBAN ART. Venerdì 30 e sabato 31 maggio, due giorni dedicati all’arte contemporanea, incontri con artisti e workshop, lotteria e bottega solidale. Un’occasione per pensare l’arte come strumento di trasformazione, di relazione e unicità.
La celebrazione del 400° anniversario del ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia ha dato vita a un evento culturale di portata internazionale che trascende i confini della tradizione religiosa. Un progetto culturale che unisce fede, identità e arte.